Il Bramaterra, su di me, ha sempre esercitato un grande fascino. Sarà per le mie origini biellesi, per il mio amore incondizionato per le piccole denominazioni e le uve autoctone, per il nome intrigante ma anche per le persone, quei viticoltori che lavorano piccoli appezzamenti in comuni posati sui fianchi delle colline che guardano dal basso le Prealpi e dall’alto le risaie dove nasce l’altra ricchezza del territorio. In merito alle origini, dobbiamo risalire molto indietro nel tempo, al Medioevo, per trovare tracce del “vino dei Canonici” - perché molto apprezzato dalla curia vercellese - o capire che i terreni collinari coltivati erano talmente ambiti, preferiti da quelli di pianura da essere desiderati, “bramati” dai contadini.
Alcuni giorni fa ho conosciuto Giacomo e Claudia Foglia, marito e moglie, geometra lui e chimica riconvertita all’insegnamento lei, innamorati di questa terra tanto da dare il nome delle due figlie – Carlotta e Virginia – ad altrettante vigne e da pensare in un futuro non troppo lontano di dedicarsi esclusivamente alle loro uve: Nebbiolo, chiamato Spanna nel Piemonte settentrionale, Vespolina e Croatina. C’è anche l’Uva Rara, una delle tante a chiamarsi anche Bonarda, da non confondere con quella piemontese né con la Croatina pavese, che fa parte con i tre vitigni precedenti dell’assemblaggio che uscirà con la denominazione Coste della Sesia Rosso.
La Psigula? Altro nome sorprendente, la cui ragione si trova semplicemente nel toponimo, il luogo dove sorge l’azienda che nasce come “la Tur” ma che ha dovuto cambiare nome causa un certo Château Latour in terra francese!!!
Ho parlato a lungo di nomi ma la degustazione? Anzitutto preciso che la produzione attuale è confidenziale: circa 1.400 bottiglie di Bramaterra e 600 di Coste della Sesia. Ho assaggiato, nella moderna, funzionale e luminosa sala di degustazione, il Bramaterra 2016 e mi ha conquistato al primo sorso: la ciliegia domina al naso lasciando spazio a note intense di cioccolato fondente. In bocca piace la sensazione di calore e l’acidità che rende di facile beva un nettare corposo e dalla struttura importante. Lo vorrei assaggiare, se ne rimarrà, fra qualche anno. Mi auguro che la giovane e motivata coppia che mi ha accolto con entusiasmo, ne dimentichi veramente qualche bottiglia nel fondo della cantina.
Per il Coste della Sesia tornerò il 13 settembre all’evento “Tramonto di Vino” e sarà una buona occasione per rinfrancarmi lo spirito in questo microcosmo di pace, serenità e grandi vini! Evviva queste piccole realtà, questo è il mondo del vino che amo, che produce con passione e forte identità territoriale, alla faccia degli amanti dei vini globalizzati!
La Psigula
Regione Torre, Frazione San Nicolao – Curino (Bi)
Tel: +39 3402558146 - +39 3462249857
https://www.lapsigula.com/- lapsigula@gmail.com
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