Non è sempre facile stare dietro a Davide Pinto, personaggio istrionico, dinamico e insostituibile che da alcuni anni calca la scena del mondo dell’enogastronomia torinese a tutto tondo. Difficile che trascorra un mese senza che in qualche modo faccia parlare di sé e sempre con quel suo garbo sabaudo e in modo pacato come si addice a coloro che sanno di cosa trattano.
Sicuramente è stato uno dei primi a parlare, e non solo, di vermouth quando eravamo in pochi a farlo, prima che diventasse di moda e perdesse, almeno secondo il sottoscritto, molto interesse in quanto mi chiedo sempre quanti ormai scrivano di vermouth perché consci del patrimonio che abbiamo a Torino e quanti lo facciano per seguire meramente il filone del “ne parlano tutti quindi lo devo fare anch’io”. Sempre presente nei luoghi dove vive la città, dove pulsa il cuore della movida, da più di un anno Affini anzi 100 Vini e Affini propone la sua filosofia, quella di Davide, anche al penultimo piano di Green Pea.
Due volte, nelle ultime settimane, il locale nella struttura che affianca Eataly è stato sede di altrettanti eventi che, come sempre quando c’è Pinto di mezzo, non lasciano indifferenti. La sera del 31 maggio, dopo il primo giorno di incontri dell’ultima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, nell’ambito di “Think Milk, Taste Europe, Be Smart”, progetto realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea, il latte diventava l’ingrediente insolito di un cocktail ideato per l’occasione. Sicuramente inconsueto, l’accostamento poteva spiazzare, sicuramente incuriosire; il drink colpiva per piacevolezza, equilibrio e al di là degli abbinamenti proposti che staccavano sin troppo dal contenuto del bicchiere, l’esperimento è risultato convincente e da riproporre, variando magari gli stuzzichini. Chissà, studiandone di appositi? Il contrasto tra dolcezza del liquido e gli assaggini salati - formaggi e salumi – poteva risultare persino dissacrante, almeno al mio palato comunque allenato a mille variazioni sul tema del pairing come si usa dire adesso. Io lo scrivo solo per evitare la ripetizione con abbinamento, accostamento…
Pochi giorni dopo, di nuovo, l’Affini del Lingotto, come amo definirlo, accoglieva per un’altra sfida, un altro gioco dove la mixology sposava, questa volta, alcuni olii extra vergine di oliva della selezione Vignoli Food, azienda che oltre al nettare delle olive italiane spazia tra aceto balsamico e altre eccellenze della Penisola.
Un’occasione ghiotta per la barlady Karina Cochiyan per lanciare “Ninni Bruschetta”, una rivisitazione del Bruschetta Martini, con aggiunta di olio aromatizzato all’aglio nero Vignoli ma non solo. Altre due proposte: T’aggiàscordato e Mennula. E la pausa di pranzo diventa sfiziosa e intrigante.
La miscelazione è un’arte dinamica che prende sempre più piede e che si arricchisce di nuovi, almeno per me, ingredienti quali il latte e l’evo. Che dire? Non ci resta che attendere la prossima mossa del vulcanico Davide Pinto, che non si farà aspettare molto e che, come sempre, non lascerà indifferenti.
100 Vini e Affini
Green Pea
Via Ermanno Fenoglietti, 20 - Torino
Tel: +39 011 664 0113
Vignoli Food
Via A. Pasquinelli 2/A - Jesi (AN)
Tel : +(39) 0731-696-465
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