Una cuoca, Dante, un sacerdote e un vignaiolo, di formazione botanico, non sono personaggi in cerca d’autore, semmai gli attori di due eventi che, seppur apparentemente lontani, si congiungono, anzi possono confluire con il mio assolutamente politicamente scorretto aiuto!
Per non farci mancare nulla aggiungiamo un omicidio, quello di Don Guglielmo Gnavi, il prete succitato e il gioco è quasi fatto. Non temete non sono passato dall’enogastronomia alla cronaca nera, semmai, come sempre, strizzo l’occhio alla Storia e mi diverto anche. Ristabiliamo subito le cose e inseriamo anche un vermouth, quello nato a fine 2019 in casa Gnavi e il cui nome omaggia l’antenato Don Guglielmo, tragicamente deceduto nel febbraio del 1918. Giorgio, il nostro professore prestato alla vite, con lo zio Carlo porta avanti una tradizione iniziata alla fine dell’Ottocento con la fabbricazione di carri e poi diventata vitivinicola nel trascorrere degli anni. Il cognome Gnavi a Caluso è sinonimo di Erbaluce, nelle sue tre tipologie, una piccola produzione di grande fascino. Lo stesso vino che è alla base del Don Guglielmo 1918 con in sé il fascino dei vini aromatizzati targati Torino; esprime sin dal naso piacevoli sensazioni agrumate arricchite di coriandolo e sambuco.
E Dante in tutto ciò? Quest’anno si celebrano i 700 anni della morte del Sommo Poeta, questo ormai lo sappiamo quasi tutti, ma cosa c’entra con la chef, il vino e l’assassinio truculento di un prelato più di 100 anni fa? Il lettore a questo punto è già spiazzato? Ma come? Mica è ancora finita?
E poi mettiamoci l’Inferno per complicare ancora di più le cose ma no… forse così troviamo il denominatore comune che lega il tutto prendendoci per mano e facendoci vivere un crescendo di emozioni, passando dalle tenebre più profonde al massimo piacere gustativo. L’Inferno è quel luogo dove vorremmo mandare tanta gente, senza avere la certezza che esista davvero - o sbaglio? – o dove per lo meno dovrebbero andarci i peccatori e qui l’Alighieri con i suoi gironi docet. Nel primo vi sono gli omicidi e quindi come non pensare che ci si trovi Pietro Balocco, macchiatosi del crimine truculento del più volte nominato Don Guglielmo?
Bene, fin qui ci siamo, qualche collegamento sta venendo fuori. Ma che cosa c’entra Claudia Fraschini, la cuoca cui mi riferisco all’inizio del pezzo, con tutto ciò? Ebbene, l’effervescente titolare di Cookin’ Factory, ha voluto finire l’annus horribilis 2020 con un tributo a Dante in concomitanza dell’importante anniversario della morte. E come se non con delle ricette legate alla Commedia e raccolte in un libro? Da divorare senza ritegno, assolutamente. Citando l’autrice: “…se la realizzazione di sogni è il Paradiso, tutto ciò che si fa per raggiungerlo è un viaggio attraverso l’Inferno e il Purgatorio. Andata e Ritorno.”. Ecco la quadratura del cerchio, l’Inferno che inghiotte le anime nere e diventa una delle tappe, una passeggiata gastronomica che ci porta a ripassare il poeta fiorentino in modalità golosa.
Per rendere quest’inizio d’anno più leggero, leggete “Beata o Dannata?” magari proprio sorseggiando un Don Guglielmo liscio o con scorzetta di pompelmo e vedrete che l’Inferno – quello che ci sembra di vivere quotidianamente – può avvicinarsi molto alla nostra visione del Paradiso. E poi, ma solo a questo punto, potrete forse affrontare l’opera dantesca, abbandonata su qualche scaffale di una polverosa biblioteca e sepolta sotto mille altre titoli…
Claudia Fraschini Cookin’ Factory
Via Gerolamo Savonarola, 2m - Torino
Tel: +39 392 839 30 90
https://cookinfactory.com/it - info@cookinfactory.com
Società Agricola Gnavi Carlo
Via Cesare Battisti,8 - Caluso (T0) Tel: +39 348 2231844 - +39 340 7316422
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