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Alessandro Felis

Sonata da cucina per duo in crescendo!


Non è un segreto per nessuno che amo i ristoranti d’albergo. Un retaggio che mi porto dietro da sempre, che sin da bambino mi faceva immaginare - e un po’ è così – gli hôtel come luoghi di scambi culturali, incontri con persone che portavano da fuori città storie, esperienze, attese e, quindi, le loro vite. Il tutto accentuato dal fatto che non essendo un grande viaggiatore, al sicuro tra le mura domestiche di un palace mi si apriva il mondo. Sarà per quello che mi è sempre piaciuto Salgari che dalle sponde del Po scriveva e immaginava esotiche avventure che ancora oggi proiettano grandi e piccini in foreste, giungle e tempestosi oceani.


E poi il nuovo corso del Turin Palace mi aveva riportato in questo luogo tanto cari ai torinesi, con l’aggiunta in cucina di Stefano, chef che ho visto crescere da quando a 17 anni – lui – lo incrociai per la prima volta in un concorso di cui ero presidente di giuria all’istituto alberghiero di Lanzo. Ancora un accenno al passato e poi arriviamo al presente. Un anno fa circa, la notizia del cambio della guardia a fornelli, era nell’aria da tempo ma era pur sempre clamorosa e nella testa del cronista gastronomico nascevano subito mille pensieri che ruotavano tutti intorno a una sola domanda, legittima e logica: chi approderà ai fornelli? Chi sarà il nuovo chef a raccogliere lo scettro de Les Petites Madeleines, locale di quelli che contano in città?


Sorpresa? Delusione? Alla faccia del toto chef che imperversava tra gli addetti ai lavori, la decisione era presa: sarebbero stati promossi due giovani chef de partie già presenti in cucina: Giuseppe Lisciotto alla testa della brigata e Chiara Favole suo aiutante di campo. Non lo nascondo, l’ho ritenuto un azzardo e le prime visite sembravano darmi ragione. Il cambiamento era stato repentino, una rivoluzione che avrebbe scombinato chiunque e che sui due ragazzi per quanto volenterosi pesava come un macigno, senza il tempo di prendere le misure, dare un’impronta personale e, in fondo, capire cosa stesse succedendo.


La settimana scorsa, varco nuovamente la porta girevole che si affaccia a Porta Nuova, come sempre mi sento a casa e gli amici della brigata di sala sono una garanzia: Luigina, Imane e Luca ci coccolano. E poi arrivano i piatti, sin dagli amuse-bouche il passo è cambiato, la musica è tornata al suo registro, osereri dire naturale e la successione del menu primaverile con alcune sfumature di quest’inverno che non c’è stato colpisce e rivela la mano, sicura e incisiva, della cucina. Sapori netti, puliti, ricerca ma senza esasperazione sin dalle presentazioni, curate, cromaticamente azzeccate ma non arzigogolate. Il carciofo, pecorino e menta potrebbe essere il biglietto da visita della brigata Lisciotto: sbarazzino, elegante e convincente. Non sono un fanatico della selvaggina ma il cervo mi è piaciuto molto e il semifreddo al bergamotto, datteri e caramello al basilico sposa sapori del sud, accenti orientali e mediterranei con l’equilibrio tutto sabaudo.


Non rimane molto da aggiungere se non i complimenti, a tutti, Piero Marzot in primis per avere puntato sulla squadra vincente. Beppe e Chiara sanno che la strada da percorrere per mantenere e migliorare quanto acquisito è lunga e difficile ma con la loro tenacia e umiltà potranno ottenere ottimi risultati. Per quanto mi riguarda, tornerò presto per assaggiare gli altri piatti della carta: le premesse mi hanno stuzzicato…


Tre menu degustazione da 40 (vegetariano) a 75 euro, con una proposta imperniata sulla tradizione piemontese a 55 euro.



Les Petites Madeleines (Turin Palace Hotel)

Via Sacchi 8 – 10128 Torino

Tel: +39 011 082 53 21

www.turinpalacehotel.com – info@turinpalacehotel.com

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