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Alessandro Felis

Baratti & Milano, la storia che seduce


Martedì 29 ottobre: è in carrozza che vorrei raggiungere la fascinosa Piazza Castello. Mentre davanti al Caval ‘d Brons il salotto torinese aspetta l’accensione delle Luci d’Artista, sotto i portici dove sorge lo storico caffè BARATTI & MILANO, si rivivono gli sfarzi d’antan.


Gli orologi appena tornati all’ora solare, spostano le lancette molto più indietro e si fissano sul 1911. Siamo in piena Belle Époque: boiseries, velluti e dorature risplendono e riportano ai fasti di un tempo che fu e che l’elegante locale ha serbato intatti, impregnati di storia cittadina e nazionale. Millenovecentoundici? Perché fu un anno di grandi innovazioni – prima del flagello della Prima Guerra Mondiale - che ospitò l’Esposizione Universale dell’Industria e del Lavoro. Richiamo al luogo che ci ospita, ricordiamo il macchinario per produrre la caramella storica Baratti & Milano, oggi ancora, realizzata con la stessa ricetta. Ben ventun gusti che hanno cullato la gioventù di chi non è più ragazzino e che sono rimasti nel cuore: mela Renetta, Ratafià, anice, fregola, ananas, menta … e la pera che quando ero giovane era la varietà Colmar.


Gli ospiti si dividono tra l’interno del sontuoso locale e la romantica Galleria Subalpina. Alcuni, in abiti d’epoca fanno sembrare fuori luogo noi vestiti “moderni”. Loro sono quelli adatti, contestualizzati all’evento. Cocktails, sempre apprezzato vermouth Carlo Alberto e inevitabile Champagne accompagnano il menu di un “diner à buffet” - proposto da Davide Sproviero e Fabio Poppa - che sposa alla perfezione ricette sabaude, francesi e creative.


Non vi è occasione migliore per presentare “BARATTI & MILANO. Una grande storia del gusto a Torino” di Manuela Viglione (Rizzoli Editore), uno spaccato della grande epopea della cioccolateria e della confetteria torinesi, una fetta fondamentale del nostro patrimonio artigianale, economico ma anche artistico e quindi culturale ed emotivo. Da leggere e gustare con gli occhi e la mente, con la memoria connessa e un po’ di nostalgia.


Uscendo, il ritorno al XXI° secolo si palesa appena il piede tocca nuovamente le lastre della pavimentazione dei portici. Per un attimo avevo sperato che il tempo di una Festa, sì proprio con la F maiuscola, tutta la città, non solo lo scrigno di buon gusto fosse tornata al passato, ma niente cavalli, nemmeno l’ombra di un calesse, si torna a piedi, l’automobile sarebbe fuori luogo. E riecheggiano i versi di Guido Gozzano:


"Io sono innamorato di tutte le signore

che mangiano le paste nelle confetterie.

Signore e signorine –

le dita senza guanto –

scelgon la pasta. Quanto

ritornano bambine! …"

Io pure sono tornato bambino e ringrazio tutti coloro che permettono la sopravvivenza di un marchio, uno status symbol foriero di ricordi che rimangono saldo punto di riferimento anche nel presente.



Caffè Baratti & Milano

Piazza Castello, 29 - Torino

Tel: +39. 011. 440.71.38

https://www.barattiemilano.it/ - info@barattiemilano.it

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