“L’estate sta finendo”, il ritornello - oggi si direbbe il tormentone, che tutti ricordiamo e cantiamo dal 1985, in questo periodo dell’anno, torna prepotentemente attuale e un velo di nostalgia ci assale. Si torna alla normalità, al tran tran quotidiano che spesso diventa monotonia, noia; le giornate si accorciano, il tempo spensierato delle ferie finisce e lo spleen pervade le nostre giornate. Tra le poche consolazioni: i paesaggi che la Natura veste di colori pastello appositamente per sedurre e per i gastronomi, la consapevolezza che l’autunno è foriero di vendemmia e di materie prime eccezionali.
Impossibile quindi non pensare al tartufo, che per noi piemontesi è il Tuber magnatum Pico, la trifola bianca, quella d’Alba, quel tesoro che i trifolè o trifolau, a seconda delle zone, avvolti nel mistero del buio, cercano ripetendo un rituale che affonda le radici nella notte dei tempi. Ieri, al Mercato Centrale di Torino, accompagnati da Cristiano Savini, un’anteprima di profumate lamelle con la presentazione della nuova stagione che in Toscana inizia già il 1° ottobre. Doppio era lo scopo dell’appuntamento: presentare ai torinesi il tartufo bianco toscano, punta di diamante dell’azienda, e la neonata creazione di una selezione di tubero albese. Un gemellaggio ai massimi livelli della gastronomia che lascia presagire settimane di piacere eccelso sulle nostre mense. Tornerò presto sull’argomento, dilungandomi, a stagione inoltrata per raccontare esperienze sensoriali che già si annunciano indimenticabili.
“Per la mia famiglia, questo è un momento molto importante in cui parlare dell’attenzione che l’azienda pone sulla qualità assoluta. L’esperienza che abbiamo maturato in quattro generazioni, ci permette oggi di lavorare con facilità in qualsiasi territorio. Sono passati 11 anni da quando sono diventato Cavaliere del Tartufo Di Alba e ho sempre rispettato e amato questa straordinaria regione di cui oggi, in qualche modo, mi sento ambasciatore” sottolinea il padrone di casa che intrattiene con racconti e aneddoti. La trifola ai suoi ineguagliabili e celebrati pregi organolettici aggiunge la verve della parlata toscana. Un connubio che allo stand del Mercato Centrale, rafforza la sinergia con i Barbero, rinomata famiglia di gastronomi torinesi.
Torino – Pisa, andata e ritorno, inebriandosi dei profumi e sapori del gioiello più prezioso nato e serbato nel sottosuolo delle nostre terre.
Savini Tartufi
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