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Alessandro Felis

Unforgettable Experience: quando il nome è azzeccato!


Ai margini del Quadrilatero Romano, a due passi dal Santuario della Consolata, una via lunga pochi metri, un’insegna molto discreta e si entra in un luogo non luogo. Un pesante tendone scuro – come a teatro - a separare il mondo esterno dal palcoscenico dove Christian Mandura, regista attento ed effervescente, gioca con il pubblico come con le materie prime di cui cura scrupolosamente l’origine. Le verdure sono raccolte alla mattina presto a Chieri e il mini pinzimonio gustato in aperitivo, croccante e suadente, ne è testimonianza.


Non cercate tavole e sedie: un solo bancone, un solo menu, 10 posti, 70 euro e la rappresentazione si snoda nel locale iniziando - aperitivo - e concludendosi - caffè - nelle micro salette attigue allo spazio principale. Tutto questo mi era già stato mostrato e descritto con dovizia di particolari dallo chef di origini croate in una mia precedente visita per un semplice saluto, senza toccare cibo. In quella occasione non avevo chiesto il perché del nome del locale, a mio parere un po’ troppo supponente e presuntuosetto.


Non l’ho fatto nemmeno quando mi sono fermato a cena ma la spiegazione è arrivata immediata, chiara e puntuale perché si vive una vera e propria esperienza, indimenticabile sicuramente, senza aggiungere altro. Ero molto dubbioso, titubante e nel contempo curioso, oltretutto ero solo e non avrei potuto condividere con nessuno le mie impressioni, in diretta. Ma, evidentemente, era la serata giusta e appena arrivato in loco, per l’esattezza nella stradina adiacente, incontro il maître e il sommelier di Opera con alcuni amici, con la stessa mia destinazione. Bene, sono in compagnia e di persone del settore, potremo così commentare e discutere: si parte bene. Non immaginavo inoltre che la serata sarebbe stata anche squisita sotto il profilo della convivialità.


Concluso il primo atto, anzi l’ouverture, nel salottino con cocktail d’ordinanza, ci si accomoda al bancone e Christian, dotato di bacchetta virtuale, dirige. La cucina – intesa come locale - l’avevamo visitata arrivando e non è utilizzata nel corso della serata: i piatti infatti sono completati davanti al cliente con il commento, fluente e chiaro, del padrone di casa. Si inizia con una degustazione di frutta e non solo; il prosciutto e fichi seduce.


Poi si continua con il fil rouge del vegetale al centro, nella filosofia, nella proposta ma anche nella presentazione del piatto. Ogni convinzione viene stravolta: la verdura occupa la parte centrale del piatto e, sommessa, in alto a sinistra, la proteina cucinata diventa contorno.


Sette piatti più il dessert, serviti senza tempi di attesa, dai nomi molto tradizionali ma stupefacenti nella preparazione e combinazione. La zucchina trifolata è una ricostruzione burrosa, sorprendente, morbida della verde Cucurbitacea, accompagnata da una capasanta, semplice comprimario che esplode in bocca nella sua pura grandezza. Estrazione, concentrazione, cottura: le tre tecniche che come un mantra tornano, snocciolate per ogni ricetta. Impossibile non segnalare i tajarin con i porcini che non descriverò perché bisogna assaggiarli, mi limiterò a riportare che sono appositamente omesse le posate e che la pasta si prende con le mani e intinge nel godurioso sugo… Adesso capisco chi diceva che solo mangiando con le dita si arriva all’anima del cibo.


Carta, anzi tablet dei vini, inusuale; si inizia con l’annata e il vitigno e si chiude con nome del vino e del produttore. Da meditare, niente male!


Mattoni a vista, moderna postazione con mise en place trendy e fascinosa luce di cortesia personale. Personale attento: Michael unisce classe, discrezione e professionalità. Da settembre, dalle 12 alle 18, si potranno scegliere 2 piatti da una lista di 5 e a 25 € entrare sommessamente nel paese delle meraviglie di Mandura.


Ho ancora voglia di essere stupito, di tornare per nuove sperimentazioni che, ed ecco la vera chiave di questa performance, non vedo l’ora di rifare perché “unforgettable, that’s what you are…” lo ha detto pure Nat King Cole. Anche se a essere sinceri, due o tre volte mi è tornato in mente Battisti: “… tu chiamale se vuoi emozioni”.


Indimenticabile sicuramente, sorprendente pure, provocatore forse, a volte, azzardato mai. Torino è sempre più laboratorio del gusto e che gusto!



Unforgettable Experience

Via Lorenzo Valerio 5b - Torino Tel: +39. 011 1892 3994

www.unforgettableexperience.it – info@unforgettableexperience.it

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