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Alessandro Felis

Uvantica 2019 a Viarigi


Non è un segreto per nessuno: non amo le cose banali, standardizzate, globalizzate e non uso il termine “normale” solo per non dovere entrare in infinite considerazioni e discussioni sul concetto di normalità. Nel vino, e anche questo lo sanno tutti, amo i piccoli produttori, quelli che hanno una storia famigliare da raccontare – e non ditemi storytelling per favore, quando i lemmi della nostra bella lingua saranno esauriti, allora solo allora, ricorrerò agli anglicismi inutili -, e ovviamente i vitigni rari, le uve autoctone che sanno di territorio e che caratterizzano zone, spesso molto piccole, che sono la nostra identità, il nostro passato e il nostro futuro. Non potevo non apprezzare la rassegna Uvantica, giunta alla terza edizione. Una visita si imponeva, anche se le ultime settimane sono state pesanti e il riposo domenicale sarebbe stato gradito, necessario.


A solo un’oretta da Torino, Viarigi regala una bella immagine del Monferrato con i numerosi cucuzzoli, castelli, le colline morbide e i filari solo apparentemente sonnecchianti. La Locanda del Monacone, nel centro paese, rustica e maestosa, per un giorno diventa scrigno di varietà la cui produzione sussurrata è linfa vitale per il nostro Piemonte. Baratuciat, Verbian, Nas-cetta, Pelaverga di Saluzzo, Neretta cuneese ma anche Freisa si affiancano nei banchi d’assaggio e attirano operatori e giornalisti, nuovi Indian Jones dell’ampelografia. L’organizzazione è senza pecche; stuzzicanti e di notevole interesse le degustazioni guidate. Ho partecipato alla verticale di Uvalino Uceline di Cascina Castlèt e scoperto un vitigno affascinante che completa la tavolozza dei vitigni autorizzati nei disciplinari di produzione regionali. La scommessa di Mariuccia Borio è vincente e ce ne rallegriamo. Ritorna sulle nostre mense quel vino che in campagna era serbato per gli ospiti di riguardo e le occasioni che contavano.


Impossibile citare tutte le aziende: basterà andare sulla pagina facebook dell’evento per scoprirle. Ho incontrato con piacere gli amici Nino Airasca de l’Autin con gli eleganti spumanti e l’intrigante Bianver, Giuliano Bosio, testimonial dell’incredibile Baratuciat, Matteo Rossotto, porta bandiera del Freisa e conosciuto Maria Carta con i suoi Quagliano e Pelaverga di Saluzzo. Ospiti della rassegna: i bianchi d’Alsazia.


Non ci resta che aspettare la prossima edizione di Uvantica e, nel mentre, continuare a frequentare queste stupende uve, patrimonio indispensabile, imprescindibile, autentica ricchezza storica della vitivinicoltura di pregio.

Uvantica – Terza Edizione

Locanda del Monacone

Via Roma 23 – Viarigi (At)

uvanticarare@gmail.com

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