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Alessandro Felis

Locanda d'autore


Erano un po’ di anni che non tornavo a Penango, in frazione Cioccaro, e l’attesa era molta. L’ultima volta, con Vito Andresini alla direzione e Fabrizio Donna ai fornelli, avevamo proposto a un gruppo dei “Piemontesi nel Mondo” di Cannes un fine settimana all’insegna della storia locale con bolliti misti, agnolotti serviti al tovagliolo, tazza di brodo d’ordinanza e tanti ricordi che riaffioravano.


Imboccando il grande viale che porta all’antica dimora, mercoledì scorso, nostalgia e curiosità erano un tutt’uno. Bella, maestosa ma discreta, si ritrova l’antica magione che della Santa Inquisizione non rivela nessun aspetto tetro, nemmeno un’ombra che la sacra destinazione originaria potrebbe racchiudere con richiami a processi, storie e leggende di stregoneria che, in loco, vengono racchiuse nel sempre suggestivo, evocativo e misterioso termine “masche”.

Il rigore sabaudo vige anche nella dimora ex religiosa, elegante ma defilata, una perla nascosta nel dolce declinare delle colline monferrine. Un paesaggio incantevole che conquista al primo impatto: i colori dell’autunno pennellano sfumature che non possono che ammaliare e incantare.


Varcare la soglia del fabbricato dopo averne ammirato la piscina, la terrazza, il giardino, il parco e i fabbricati che ospitano la spa e le 41 deliziose camere, è un tuffo salutare nel rigore e nella bellezza. Essenzialmente affascinante mi verrebbe da scrivere. Sale, salette e la luminosa, calda limonaia che accoglie e invita alla degustazione in un silenzio che è commistione tra la solennità delle origini e la più profana destinazione attuale.


Francesco Palumbo dirige la sala con sicurezza e l’esperienza del suo notevole curriculum. Con il suo sorriso dolce e disponibile, insieme ad Andrea Paduano, osserva e asseconda il cliente in punta di piedi, senza mai risultare invadente. Entrambi approdati – da fuori regione - in quest’eremo di tranquillità con la nuova gestione, incontrano lo chef Gabriele Boffa, figlio di queste terre, anche se per l’esattezza è albese: altre colline, altre storie ma un DNA identico, che il riconoscimento di patrimonio dell’Unesco ha sicuramente, ulteriormente, rinsaldato. Oppure no?


Executive, resident, sono i termini che oggi vanno di moda; lasciatemi dire semplicemente che lo chef, solo trentunenne, dal passato in tanti locali che contano, è bravo! Lo avevo incontrato poco più di un anno fa, prima che approdasse alla corte del pluristellato Enrico Bartolini, evidenziandone un talento che ancora non si era espresso completamente e non riusciva a marcare i piatti. Oggi ha trovato la sua dimensione e il percorso che si è snodato tra territorio e creatività è stato un crescendo di piacevolezza, toccando apici di emozione con il merluzzo, porcino e bagnetto verde o la faraona con salsa Albufera e cipollotto. Piatti nitidi, sapori ben identificati, pochi voli pindarici, molta concretezza: la dimostrazione di un’ottima tecnica e gestione della materia prima. Grissini, focaccia e pane meritano un plauso sincero e, ahimè, sono una tentazione cui è veramente difficile resistere.


La cucina che mi piace in un’atmosfera che seduce. Aggiungiamo una carta dei vini - sempre in evoluzione come specifica Francesco - ma già all’altezza della situazione, e i motivi per venire in questa Locanda, così come la chiamano semplicemente i piemontesi, sono molti. Tutti sanno che non è la semplice trattoria, non è il locale del paese: è La Locanda, un luogo che ha scritto alcune delle più belle pagine della ristorazione e siamo sicuri dopo questa visita, che continuerà a scriverne altre.


A Gabriele, il gravoso impegno di continuare a porsi, come già sta facendo, come trait d’union tra diverse anime, tra queste terre viticole e le tendenze attuali, tra materie prime eccezionali e innovazione, tra cuore e razionalità, ma sicuramente ha imboccato la strada giusta. Menu “cuore e mente” a 90 € e “classici del Sant’Uffizio” a 65 €, bevande escluse. Abbinamenti con vini da 25 €.


Aggiungiamo ancora che questa è la quinta apertura per Enrico Bartolini e che la scommessa è sin d’ora vincente!

Locanda del Sant’Uffizio Enrico Bartolini

Relais Sant’Uffizio Strada del Sant’Uffizio 1 Cioccaro di Penango (At)

Tel: +39. 0141. 91.62.92

info.rsu@ldchotels.com

www.relaissantuffizio.com

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