Da sempre i treni esercitano un fascino non sempre tangibile ma che, a dispetto del tempo che passa, accomuna le generazioni. L’idea del viaggio, del raggiungere mete lontane lasciandosi trasportare, l’incontro con persone sconosciute con le quali condividere qualche ora della propria vita, un pizzico di fascino, di mistero che l’alta velocità non ha cancellato, semmai solo smussato.
Riportare a nuova vita, un cuore pulsante della città come le Officine Grandi Riparazioni, lascia la memoria vagare e percorrere strade – ferrate – dove l’odore acre del fumo, la fuliggine e il fischio delle nere macchine infernali erano le componenti obbligate di ogni spostamento. Quanti vagoni, tender e locomotive sono transitati in questa fabbrica, quante storie di uomini e caldaie, di vita e di speranze potrebbero raccontare questi muri dai mattoni originali sapientemente ristrutturati e adattati a questa nuova destinazione!
Come in un sogno, in una storia immaginaria, una fiaba dei tempi che furono il treno ha raggiunto un capolinea dinamico, una stazione variegata dove tutto è studiato per intrattenere, ospitare e, ovviamente, donare emozioni gustative. Per scoprire le mille sfaccettature della fabbrica che fu, basta consultare l’orario, pardon il sito, e scoprire la Pausa Caffè, il Ristoro, la Social Table e il Dopolavoro che si articola in aperitivo e after dinner. La pratica è molto più semplice di quanto possa sembrare. Oggi, dopo alcuni mesi dall’apertura, finalmente, come in una sala dall’attesa un po’ lunga, mi aspettava lo Snodo Officina del Gusto, che non voglio chiamare il locale gourmet, gastronomico, preferisco scrivere la sala ristorante di Prima Classe.
Nonostante l’ampiezza della struttura, l’ambiente risulta raccolto, dominato dai due imponenti serbatoi che contenevano l’acqua per il lavaggio del materiale ferroviario, la “plonge” delle carrozze. Mise en place sobria, elegante, il buon gusto è di casa e le posate Broggi, una chicca per intenditori. Squisita l’accoglienza di Gabriele Begolo e Vito Andresini che porta l’esperienza e la professionalità di una vita trascorsa nei posti che contano. Garbato e competente, il sommelier Alessio Modica gioca con le etichette. Azzeccatissima la delicata crema di Parmigiano, crumble salato e sferificazione di balsamico, abbinata in aperitivo a una bollicina rosé di Balbiano, in onore al territorio torinese. Ottimo il pane carasau “maison” che rischia però di distrarci dal percorso che ci farà provare uno squisito cremoso di asparagi, inserto di pomodoro su velluto tiepido di Parmigiano e una freschissima geometria di tonno con gelatina al Mojito con un leggero, intrigante croccante di riso. Ineccepibile lo spaghettone con vongole veraci, bottarga e aria di prezzemolo, morbida e profumata la sella di coniglio con erbe aromatiche, timo serpillo e spugna di Parmigiano su terra di carote, eterea, croccante e ghiotta la frittura di calamari, merluzzo, gamberi con le goduriose mele in alternativa ai carciofi.
Silvio Saracco dimostra un’ottima conoscenza e padronanza delle cotture con quel pizzico di creatività, di attenzione all’evoluzione della tecnica senza mai snaturare anzi rispettando la materia prima. La torta di nocciole con croccante al cacao e cremoso alla vaniglia, il tortino di seirass con gelatina al passito di Caluso e frutti di bosco e altre leccornie di Piero Rainone, chef pâtissier, chiudono in bellezza un percorso senza falle. Sempre una bottiglia giusta il Tramin di Kellerei e una bella scoperta il Sauvignon del neozelandese Palliser Estate.
Menu a 55 e 65 €. Alla carta siamo sui 60, 70 senza vini, ben spesi! E già vorremmo risalire in carrozza per un prossimo viaggio alla scoperta di altri piatti di una realtà che impreziosisce la nostra città.
Snodo Officina del Gusto Corso Castelfidardo, 22
Torino Tel: +39.011.024.37.71
info@snodo.com www.ogrtorino.it