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Alessandro Felis

Baracca


La storia di questo locale caro ai Biellesi veraci inizia al Bottalino, quartiere che prende il nome dalla celebre fontana a forma di botticella sulla strada che porta a Oropa. Una di quelle trattorie dove famiglie e operai mangiavano gomito a gomito e l’estate si godeva del refrigerio dei platani pranzando nel cortiletto. Le proposte erano semplici e la cucina non poteva essere che quella tradizionale delle campagne del nostro Piemonte. Era il trionfo dei carrelli di antipasti e di fumanti bolliti. Un tempo forse lontano ma che a Biella sembra essersi fermato per la fortuna degli amanti dei piatti genuini, delle ricette che più casalinghe non si può. Solo l’indirizzo è cambiato e dopo un breve periodo nella vicina via Torino, l’erede della locanda che sorgeva alle porte della città, è ospitata oggi in un palazzo dell’Ottocento non lontano dal centro. L’ambiente è sobrio, semplice, moderno ma nel contempo tradizionale. Paolo e Patrizia sono al timone e si affaccendano tra i tavoli che solo di rado rimangono liberi. Inutile cercare innovazione, creatività o contaminazioni di cucine etniche, qui si serve il territorio, quello Biellese che abbraccia la zona compresa tra il Monte Rosa e le risaie della Baraggia. Si inizia con salumi tipici, salame d'la Duja, lardo, moccetta, prosciuttino crudo locale e gli immancabili insalata russa, tomini, acciughe al verde e vitello tonnato. Tra i primi la panissa e il risotto in “cagnone” con tome locali filanti e burro rosolato, mantecato in sala, sono il marchio del locale. Impossibile non lasciarsi tentare dal bollito e le sue salse: bagnetti rosso e verde sopra tutte. Il piatto di formaggi è un inno agli alpeggi delle prealpi che sovrastano il capoluogo tessile e i dessert non potevano che essere bonet, torta di nocciole con zabaglione e panna cotta. Generosa cantina dove il corposo Gattinara, ma non solo, gioca in casa. Utile e apprezzabile la suddivisione della carta per tipologie di uve ma perché scrivere al plurale i nomi dei vini? Le Freise, le Barbere e altri Baroli… Lo sussurro per non stroncare i – spero tanti –amici che stanno leggendo, stasera ho optato per la bagna caoda: la proposta delle verdure non era variegatissima, complice anche la stagione ma il fojot conteneva una “salsa calda” comme il faut, olio, acciughe e aglio!

E i prezzi? Di una volta anch’essi.

Via S. Eusebio, 12

Biella

Tel: +39.015.21.941

www@baraccaristorante.it

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